Lasciandoci il centro del paese alle spalle, in pochi minuti a piedi, possiamo raggiungere le Aree Archeologiche Nazionali, che raccontano la storia di Vatluna tra III e I secolo a. C. , in quel periodo, successivo alla conquista romana, in cui in città etruschi e romani convivevano in pace, dando vita a nuovi quartieri residenziali come quello delle Aree Archeologiche di Poggiarello Renzetti-Scavi Città e di Costa Murata. A Poggiarello Renzetti possiamo mettere i nostri piedi sulle pietre (basoli) della cosiddetta Via Decumana, sulla quale, allora come oggi nelle nostre città, si affacciavano i principali negozi del quartiere. Dalle vie lastricate che risalgono il Poggio, entriamo invece nelle case aristocratiche più belle del tempo, come la Casa di Medea, il cui cortile centrale era decorato da lastre di terracotta (conservate, tra altri preziosi reperti, al Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi”, in piazza Vatluna), che raccontano la vendetta d’amore di questa potente maga del mito greco. Più avanti la grande Domus dei Dolia ci parla di una vita agiata, fatta di stanze con pavimenti lussuosi (oggi coperti per motivi di conservazione), di pareti un tempo affrescate nei colori più belli e accesi della tradizione romana, di arredi in marmo e di preziosi oggetti in bronzo, che costituivano per gli abitanti della casa un vero e proprio “tesoro” di famiglia, di magazzini ben forniti di orci (dolia appunto) per lo stoccaggio degli alimenti, dell’olio, del vino. I resti di altre domus, in una posizione dall’incantevole panorama, sono visibili nell’Area Archeologica di Costa Murata.