Fino al 10 febbraio 1157, giorno della sua morte, egli visse qui, dapprima solo, poi, dall’Epifania del 1156, con il suo discepolo Alberto, al quale, poco prima della sua morte, si aggiunse un secondo compagno di nome Rinaldo.
Il suo modo di vivere fu semplice e rigoroso, digiunando ininterrottamente, nutrendosi di erbe crude, acqua e pane che gli veniva portato di quando in quando da alcuni fedeli di Buriano. Soltanto tre volte la settimana mangiava un piatto caldo e un po’ di vino annacquato.