Vetulonia

Vetulonia

A spasso nei luoghi degli antichi Etruschi.

Oggi piccolo e pittoresco borgo che dall’alto di un poggio domina la pianura grossetana, Vetulonia è stata una delle più ricche e fiorenti città etrusche, citata dalle più importanti fonti letterarie dell’antichità, come nelle opere di Dionigi di Alicarnasso che la ricorda alleata ai Latini contro Tarquinio Prisco. Oppure nell’opera di Silio Italico che ci ricorda di come Vetulonia abbia “insegnato” a Roma i simboli del potere: il fascio littorio, la toga con fascia purpurea e la sella curule.

Per secoli Vetulonia è stata una potenza economica, politica e artistica. Un centro commerciale attivo con numerose botteghe di artigiani orafi capaci di realizzare gioielli di inestimabile bellezza.

Dopo la conquista da parte dei romani, la città  perde progressivamente importanza cadendo, durante le invasioni barbariche, nel più totale oblio indicata genericamente col nome di Colonna di Buriano.

Solo nel 1887 la grandezza di Vetulonia torna alla ribalta, grazie alla determinazione del medico appassionato di archeologia Isidoro Falchi che ne riporta alla luce le preziose e importanti testimonianze e le riassegna il suo originario e legittimo nome: Vetulonia.

A raccontare il passato glorioso della città, i sontuosi corredi funebri e le celebri tombe della necropoli etrusca: a circolo, a pozzetto, a fossa e a tumulo. Tra quelle monumentali, ricordiamo la Tomba del Belvedere a camera quadrangolare, la Tomba della Pietrera costituita da due camere sovrapposte, le tombe del Diavolino e della Fibula d’oro, con gioielli lavorati a pulviscolo per arrivare fino alle tombe di Poggio Pelliccia ricche di pregiate importazioni di ceramica greca, tra cui i famosi frammenti di uovo di struzzo istoriato.

La scoperta di Vetulonia prosegue in anni recenti concentrandosi sulla città antica, il quartiere ellenistico di Poggiarello Renzetti. Le operazioni di scavo hanno riportato alla luce prima la domus di Medea con i fregi raffiguranti il mito di Giasone e Medea e poi gli ambienti della Domus dei Dolia, così denominata per i grandi orci (dolia) rinvenuti insieme ad anfore vinarie e olearie.

Merita una visita particolare il Museo archeologico situato all’ingresso del paese e intitolato a Isidoro Falchi,  tra i primi in Italia per essere fruibile anche dai disabili motori e dai non vedenti.

Museo Civico Archeologico “Isidoro Falchi” 

Tel: 0564 -927241; 0564-948058

e-mail: museo.vetulonia@comune.castiglionedellapescaia.gr.it

https://www.museoisidorofalchi.it/